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L’altra fiducia del governo
Il tentativo di Pd e Pdl di emanciparsi dal Quirinale preoccupa Letta. Il caso Renzi e quel sondaggio a Palazzo Chigi
L’inaspettata
decisione della Corte d’assise di Palermo, che ieri mattina ha ammesso
la testimonianza di Giorgio Napolitano all’interno del processo sulla
trattativa stato mafia, è stata accolta dal Quirinale con un
comprensibile velo di insofferenza. Ma nonostante l’amarezza
manifestata dal capo dello stato rispetto alla possibilità di ritrovare
il suo nome sul banco dei testimoni accanto a quello dei boss Giovanni
Brusca, Leonardo Messina e Antonino Giuffrè, oggi il processo che
preoccupa di più il presidente non è quello di Palermo ma quello che sta
interessando dall’interno i due azionisti di maggioranza del governo, e
che sul banco degli imputati vede proprio il capo dello stato.
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di Claudio Cerasa
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Ieri
nella omelia di Santa Marta, il breve discorso evangelico del mattino
nella sua residenza Vaticana, Francesco si è scatenato contro gli
ideologi, i moralisti, gli eticisti, coloro che mettono le idee, un
tentativo di interpretazione razionale in dialettica con la fede, e
magari la dottrina cattolica intesa rigidamente o rigorosamente, al
posto della preghiera e della misericordia del cuore che provengono
direttamente da Cristo, oggetto del credere e garante che il credere sia
un credere del cuore, relativizzabile al soggetto che sente cum
ecclesia ma non razionalizzabile nello spazio del discorso pubblico.
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di Giuliano Ferrara
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