IL MEGLIO DELLA SETTIMANA
2 ottobre 2013
La
prossima volta, sempre a un’ora scomoda, sempre passando dalla porta
del Sant’Uffizio, parleranno anche del ruolo delle donne, giacché “la
chiesa è femminile”. Conoscendolo, qualche scintilla o qualche brivido
ne verrà. Ma sarà pur sempre un corollario, un declinare dal caso
generale al particolare, ché le cose importanti le ha dette ora.
Sull’attrattiva mondana s’è già amabilmente scherzato, e le seconde
volte sono più serie. Che l’amore affettato di “laiconi e liberal” per
Papa Francesco sia direttamente proporzionale all’allontanarsi di una
avvertita minaccia, è pure stato notato.
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di Maurizio Crippa
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3 ottobre 2013
Dalla
resistenza alla commedia. Eravamo qui tutti pronti a combattere chissà
quali battaglie di dissuasione, per rompere l’accerchiamento
carcerario degli arcinemici, con Berlusconi sulla soglia della galera,
ed è arrivato il contrordine del Cav., si vota la fiducia. Ha anche
aggiunto, perché conosce le regole dell’umorismo, che non è una marcia
indietro. Il sospirato e pluriannunciato 25 luglio c’è stato e non c’è
stato, e si è frammisto all’8 settembre della destra italiana: tutti a
casa (Letta).
Merlo Il Caimano e il Delfino bianco
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di Giuliano Ferrara
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4 ottobre 2013
Ha
rivisto Silvio Berlusconi, con distacco, come si incontra un estraneo;
o nella contrizione che si deve ai moribondi. E’ entrato a Palazzo
Grazioli di buon mattino come già nella sua vita ha fatto per centinaia
di volte, la guardiola dei carabinieri, la macchina che si ferma nel
cortile e oscura i lampeggianti, poi il portiere che lo raggiunge
affannato con le chiavi per l’ascensore privato, quello che porta agli
appartamenti di Lui, e poi su, fino al primo piano. Eppure l’incontro
con il Cavaliere, il giorno dopo il voto del Senato, per Angelino
Alfano, come per Berlusconi, poteva non essere facile, un fatto neutro,
business as usual.
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di Salvatore Merlo
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4 ottobre 2013
Di
fronte ai cento e oltre morti e duecento dispersi della “tragedia”
sulle coste di Lampedusa, in Italia è tutto un chiamare, invocare,
accusare, deprecare l’Europa. Se c’è un’emergenza, è perché Bruxelles
ignora il problema dell’immigrazione, in quegli stati del sud Europa che
hanno già parecchi guai. Giorgio Napolitano ha detto: “Siamo ormai
dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti. Non si può
girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte
della comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione europea”.
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di David Carretta
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