Roberto Abraham Scaruffi

Friday, 18 October 2013

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Newsletter del 18 ottobre 2013
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Un nuovo numero magico nucleare

Il nucleo del calcio-54, un isotopo del calcio, ha 34 neutroni, un numero che corrisponde a un cosiddetto numero magico, termine con cui in fisica nucleare si indica il numero di neutroni o protoni che consentono alla struttura nucleare di raggiungere una condizione di relativa stabilità. Lo ha scoperto un nuovo studio, a cui hanno partecipato anche ricercatori italiani dell'INFN, grazie a collisioni di diversi nuclei ottenute con l'acceleratore di particelle Radioactive Isotope Beam Factory dell'istituto di ricerca giapponese RIKEN leggi l'articolo »
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Il valore di uno studio? Conta meno del prestigio della rivista

La peer review post pubblicazione non è un metodo efficace per determinare il valore dei risultati scientifici, perché spesso il giudizio è condizionato dal prestigio della testata su cui è pubblicato un lavoro o dal luogo in cui è stata condotta una ricerca. Lo dimostra una nuova analisi statistica che ha messo a confronto i tre parametri di valutazione attualmente più utilizzati: la peer review post-pubblicazione, l'impact factor e il numero di citazionileggi l'articolo »
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Osservati i resti di un asteroide extrasolare ricco d'acqua

E' la prima volta che in un sistema planetario extrasolare si ha la prova dell'esistenza contemporanea di corpi rocciosi e di acqua, i due componenti chiave per la presenza di pianeti di tipo terrestre. La scoperta arriva dall'osservazione di un sistema di pianeti che orbitano inattorno a una nana bianca, una stella giunta al termine della sua vita: dirottati dal campo gravitazionale dell'astro, gli asteroidi si sono frantumati e vaporizzati, rendendo possibile l'analisi spettroscopica della loro composizioneleggi l'articolo »
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SISSA: Possiamo sbagliare a interpretare le emozioni altrui, ma il cervello ci corregge

Comunicato stampa - Capita di interpretare le emozioni degli altri sulla base delle nostre, e questo talvolta può causare errori. Per fortuna nel cervello esistono meccanismi di correzione: gli scienziati della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste hanno individuato un’area cerebrale dove questo meccanismo avrebbe sede
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Nobel per la pace 2013

Il comitato norvegese per il Nobel per la pace ha deciso di assegnare il riconoscimento all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche per il suo impegno nell'eliminazione di queste armi di distruzione di massaleggi l'articolo »
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La nuova frontiera dell'intelligenza animale

La prova che alcuni animali sono in grado di compiere un “viaggio mentale nel tempo” indica che hanno una comprensione del mondo che li circonda più profonda di quanto finora ritenutoleggi l'articolo »
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Il rimescolamento genetico delle antiche popolazioni europee

VAI ALL'ARTICOLO: L'eccezionale melting pot dell'Europa neolitica

Il video illustrata la dinamica del paesaggio genetico delle popolazioni dell'Europa centrale dal tardo Mesolitico (6000 a.C. circa) alla tarda età del Bronzo Antico (2200 a.C. circa). Le variazioni di colore permettono di valutare i cambiamenti genetici: colori più scuri indicano una maggiore affinità genetica con le popolazioni della cultura neolitica locale. Gli eventi evidenziati (A, B1, B2, C e D) corrispondono ai momenti più rilevanti di cambiamento genetico, legati alla comparsa di variati giunte dall'esterno, come indicato dalle frecce bianche.

[Video cortesia Guido Brandt]leggi l'articolo »
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Una semplice regola per la formazione di nuove sinapsi

Quando la sua attività elettrica scende sotto una soglia critica, per esempio quando non riceve più input da una certa regione della retina, un neurone cerca di ripristinarla creando nuove sinapsi. Sarebbe questo il semplice meccanismo alla base della plasticità cerebrale: le simulazione al computer basate su questo principio omeostatico riescono infatti a riprodurre fedelmente gli schemi di recupero della corteccia visiva di gatti e scimmie così come viene osservata sperimentalmenteleggi l'articolo »
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L'eccezionale melting pot dell'Europa neolitica

L'analisi dettagliata del DNA mitocondriale dei resti rinvenuti in antichi insediamenti neolitici dell'Europa centrale dimostra che nell'arco di quattromila anni circa sono avvenuti rimescolamenti genetici ben più complessi di quelli attribuibili a una semplice sovrapposizione di agricoltori immigrati alle preesistenti popolazioni di cacciatori-raccoglitorileggi l'articolo »
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L'universo è pieno di crepe? Ce lo diranno le onde gravitazionali

Una simulazione al computer mostra che il tessuto dello spazio-tempo potrebbe essere pieno di difetti topologici, formatisi quando l'universo era ancora giovane. Finora non sono mai stati rilevati, ma  le loro oscillazioni producono onde gravitazionali, che potrebbero essere osservate grazie a diversi esperimenti  leggi l'articolo »
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Ipazia, il frammento di cometa che diventa gioiello

Un'approfondita analisi chimico-fisica suggerisce che un frammento roccioso ritrovato nel deserto libico-nubiano, nella parte più orientale del deserto del Sahara, provenga dal nucleo di una cometa che, cadendo verso la Terra 28,5 milioni di anni fa, è esplosa al contatto con l'atmosfera, dando probabilmente origine a un particolare tipo di vetro usato dagli antichi egizi in gioielleria. Lo dimostra l'insolito contenuto di carbonio del campione, che porta a escludere che si tratti del frammento di un meteoriteleggi l'articolo »
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46 milioni di anni di punture di zanzara

L'analisi del contenuto dell'intestino di una zanzara fossile risalente all'Eocene medio ha permesso di rilevare la presenza di porfirine, costituenti essenziali dell'emoglobina, confermando così che l'evoluzione del comportamento ematofago di questi insetti è avvenuta in tempi molto remotileggi l'articolo »
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Fusione nucleare, il traguardo che non c'era

La National Ignition Facility di Livermore, in California, non ha raggiunto il traguardo epocale della tecnologia della fusione nucleare, ovvero il punto di ignizione, a cui l'energia liberata dalla reazione è maggiore di quella necessaria a innescarla. La notizia era circolata su web e social network dopo un articolo della BBC, ma complice lo shutdown degli Stati Uniti non era stato possibile verificare che cosa era realmente accaduto. Un documento citato da «Science» ora spiega cosa hanno ottenuto i ricercatori statunitensi leggi l'articolo »
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Canta che ti passa (la fatica)

Uno sforzo fisico intenso costa meno fatica quando si ascolta musica, in particolare se è prodotta con il proprio movimento: si spiega così l'abitudine di accompagnare lavori pesanti e ripetitivi con il canto o altri ritmi, tipica di molte popolazioni. Gli autori ipotizzano che all'origine del fenomeno vi sia il fatto che i suoni forniscano un “feedback emotivo” al movimento, che a sua volta consente un più efficace controllo muscolareleggi l'articolo »
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Il conto delle vittime della guerra in Iraq

Sarebbero  400.000 circa le vittime del lungo conflitto in Iraq, quasi il 40 per cento delle quali non sono dovute ad atti di violenza, ma appaiono legate alla crisi del sistema sanitario, alle inefficienze nella distribuzione di risorse essenziali, alle disfuzioni nell'approvvigionamento di acqua potabile e al collasso di altre infrastruttureleggi l'articolo »
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La potenza dei getti provenienti dai buchi neri

Potenti getti provenienti dai buchi neri supermassicci al centro di due galassie sono stati osservati da due gruppi di astronomi che, grazie ai dati forniti dall'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) hanno potuto studiare dettagliatamente la loro influenza sull'ambiente circostante.

Il primo dei due gruppi, che comprende ricercatori italiani dell'INAF di Bologna e di Firenze , ha identificato un getto di materia che si estende per 150 anni luce dal buco nero al centro della galassia NGC 1433, mostrando - come è illustrato in un articolo pubblicato su "Astronomy & Astrophysics" - che questi getti possono bloccare la formazione stellare e regolare la crescita del cuore delle galassie.

Il secondo gruppo - che firma un altro articolo, sempre su  "Astronomy & Astrophysics"  - ha invece rilevato un getto inaspettatamente luminoso, dovuto al rapido inghiottomento da parte del buco nero situato nella lontana galassia PKS 1830-211 di una enorme quantità di materia, che ha aumentato la potenza del getto portando la sua radiazione a energie altissime.leggi l'articolo »
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I bonobo e lo sviluppo della competenza sociale

Tra i cuccioli di bonobo, saper gestire le proprie emozioni è un requisito necessario per saper consolare i propri simili in situazioni di sofferenza emotiva, e questo comportamento è più frequente negli individui allevati dalle madri che negli orfani. E' quanto risulta da un nuova ricerca sul campo, che per la prima volta dimostra nei primati non umani alcune correlazioni tra competenze emotive acquisite nel periodo dello sviluppo e comportamento socialeleggi l'articolo »
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La proteina che aiuta a difendersi dall'HIV

Sono i livelli molto elevati della proteina A3 in specifiche cellule del sistema immunitario a proteggere i cosiddetti controller, ovvero soggetti con HIV in cui però l'infezione non riesce a riprendere il suo corso quando viene interrotta una terapia antiretrovirale. La scoperta consente di ipotizzare un nuovo approccio terapeutico che prevede un trattamento precoce in grado potenzialmente di rendere controller ogni persona infettata dall'HIV, proteggendo le riserve di questa proteina immunitaria difensivaleggi l'articolo »
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INFN premia il contributo di eccellenza delle aziende italiane ad LHC

Comunicato stampa - A Napoli la consegna del riconoscimento di eccellenza nella collaborazione industriale a 14 aziende italiane, che hanno contribuito alla costruzione di LHC e dei rivelatori ATLAS e CMSleggi l'articolo »
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Il cranio che (forse) unifica le antiche specie di Homo

Tutto di rifare nella ricostruzione della nostra genealogia remota? Il sospetto nasce dalla singolare mescolanza di tratti di un cranio fossile recentemente scoperto a Dmanisi, in Georgia, che suggerisce che le particolarità morfologiche che differenziano molti reperti di antichi ominidi africani non siano altro che normali variazioni fra individui o fra piccole popolazioni locali. Se fosse così, Homo erectusH. habilis e H. rudolfensis apparterebbero a un'unica specie
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