Roberto Abraham Scaruffi

Tuesday, 26 November 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

L’identità infelice della Francia

Il gran successo del pamphlet di Finkielkraut fa inorridire la gauche

Per il Wsj l’immobilismo di Letta ci porterà al cimitero

Il quotidiano conservatore demolisce l’Italia: se il governo dura è peggio
SECONDA PAGINA

Il Barca non va più. Ha circumnavigato il Pd, che non se n’è accorto

di SDM
EDITORIALI

Un'altra guerra di Libia

Le milizie islamiste sono fuori controllo. Pure la strategia occidentale
ANALISI

Visto da vicino, il patto “storico” con Teheran mostra le sue rughe

Ecco il testo dell’accordo. Sembra tecnico, ma in realtà è molto politico. Soprattutto sul “diritto al nucleare”
INSERTI

That win the best

L'inserto calcistico firmato Jack O'Malley, Maurizio Crippa, Alessandro Giuli, Lanfranco Pace e Quarantino Fox
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OGGI ONLINE
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La lettera della vigilia

L’ultimo appello del condannato B. prima della forca parlamentare

Il Cav. esibisce le prove per la revisione del processo Mediaset e si rivolge a Pd e M5s: non v’insanguinate le mani
“Noi siamo avversari politici”, premette, “ma prima di prendere una decisione valutate attentamente le nuove prove, testimonianze e documenti che sono arrivati dopo la sentenza della Cassazione”. A due giorni dal voto sulla sua decadenza in Senato, Silvio Berlusconi convoca una conferenza stampa, presenta le carte americane che ribaltano il teorema giudiziario della procura di Milano nel caso Mediaset e, rivolto ai senatori del Pd e del Movimento 5 stelle, politicizza il suo caso giudiziario: chiede per lettera agli avversari di non macchiarsi le mani di sangue.
Prima e dopo Ginevra

Provvisorio? L’accordo con l’Iran ha già effetti (su Israele e sui siriani)

Netanyahu manda una squadra dei suoi a lavorare con gli americani all’accordo definitivo sul nucleare
L’accordo sul nucleare con l’Iran è provvisorio e durerà soltanto sei mesi, il tempo di lavorare a un vero patto, ma alcuni effetti laterali sono già definitivi. L’Amministrazione Obama e il governo israeliano hanno raggiunto la dissonanza più totale mai registrata nella storia delle relazioni tra i due paesi: domenica il segretario di stato, John Kerry, ha detto che l’accordo con l’Iran rende più sicuro anche Israele, il premier Benjamin Netanyahu lo ha definito “un errore storico” e il suo ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, “la più grande vittoria diplomatica della Repubblica islamica dai tempi della rivoluzione khomeinista”.
di Daniele Raineri