Roberto Abraham Scaruffi

Thursday, 21 November 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

Così Letta archivia il caso Cancellieri e lancia la sua sfida a Renzi e a Rep.

La rete di protezione di Napolitano, la sfida con il sindaco, il calendario, la Consulta e la doppia partita del Pd

“Eutanasia dei bimbi e figlio unico come in Cina”

Le idee di Vermeersch, l’ex gesuita che teorizza anche la sterilizzazione
SECONDA PAGINA

L’ottimo, sgradevole femminaio di disperate di Vanni Santoni, toscano

di Camillo Langone
EDITORIALI

La stabilità formato Spagna

Rajoy è a metà percorso, sta cavando il paese dai guai. Perché decide
ANALISI

Inseguire il consenso a ogni costo, l’errore che Thatcher non fece

L’ex braccio destro della Lady di ferro: leadership, liberismo e un po’ di populismo sono l’unica via per riforme radicali
INSERTI

La militanza di Gulliver

“La protezione civile della sinistra”. Non vincere, ma rendere friabile la vittoria di Renzi. L’ambizione personale e l’estetica del “noi”. Ecco l’operazione Cuperlo
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Previti l’alfaniano

Così con Letta zio e Confalonieri, il terzo amico del Cav. tesse il governo diversamente appoggiato
Non meno persuaso di Gianni Letta e Fedele Confalonieri, Cesare Previti considera Enrico Letta “un campione, un cavallo di razza”, per lui, come per gli altri amici e famigliari di Silvio Berlusconi, la stabilità di governo è una virtù di cui tener conto. E così, nel momento della scelta, trovandosi a dover suggerire, a esprimere un parere, un’opinione nel canaio animatissimo del Pdl che stava per scindersi, osservato da un lato il corpo donchisciottesco del mai amato Niccolò Ghedini, e dall’altro il viso sorridente e per lui amichevole di Beatrice Lorenzin, l’ex ministro della Difesa non ha avuto dubbi, come pochi dubbi ha ovviamente avuto anche Letta zio: meglio Angelino Alfano.
di Salvatore Merlo

La crisi dei cent'anni

Lo choc finanziario è stato un episodio grave, ma più preoccupante ancora è la nuova tendenza occidentale alla stagnazione. Troppi risparmi ma i capitalisti sono loffi, dice Wolf sul Financial Times. Come uscirne?
“L’Europa non arriverà al punto di rompere la moneta unica, né si spingerà sulla strada impervia dell’unione fiscale e politica – ha detto una volta al Foglio David Marsh, giornalista britannico e storico del processo d’integrazione europeo – Piuttosto continuerà con la strategia del ‘muddling through’, del ‘tirare avanti barcamenandosi’. Il vostro continente è in una situazione così disgraziata da non riuscire nemmeno a dare vita a una crisi decente”.
di Marco Valerio Lo Prete